sabato 29 novembre 2014

Quale budget tagliare? Meglio pensarci bene.

Quando l'azienda ha un problema di liquidità, succede spesso che sia il budget dedicato alla pubblicità ad essere ridotto, o addirittura tagliato.
Certamente è un fattore culturale, che incontriamo soprattutto nel nostro Paese, mentre nel Nord Europa, ad esempio, questo non avviene.

In Italia molte aziende, soprattutto tra le piccole e medie imprese, quando sono in stato di sofferenza prendono questa decisione, che equivale a firmare un contratto per l'invisibilità.

Il declino derivante dal non essere più presenti nella mente del cliente potenziale si farà sentire solo dopo alcuni mesi, quando sarà più facile addurre le cause alla crisi generale, o al mercato che non funziona e magari si sarà costretti a "tagliare" persone.

Proprio quando l'impresa soffre è necessario un intervento pro-attivo per farla ripartire, non un atteggiamento passivo come quello di tagliare il budget della comunicazione, considerandolo una SPESA, anziché un INVESTIMENTO per il futuro.

Anche con budget contenuti oggi si può comunicare bene grazie a una serie di media, tra cui alcuni gratuiti, che creano un buon volano nella rete e permettono all'azienda di non scomparire, di restare nel cuore e nella memoria dei clienti acquisiti e di quelli potenziali.

Spostarsi da un anno di buoni investimenti, mirati alla visibilità, a una scelta di riduzione drastica o di taglio netto, produce un effetto simile a quello di un panno bagnato passato sopra la lavagna.

Oggi non vale più la regola "pesce grosso mangia pesce piccolo".
I media sono cambiati, la comunicazione altrettanto, il cliente è diventato un camaleonte che modifica i suoi gusti e i suoi desideri a seconda del momento, e diventa a sua volta un "influencer" per tutti gli altri, attraverso i media che lui stesso utilizza, raccontando al mondo cosa gli piace e cosa non gli piace.

Oggi PESCE VELOCE MANGIA PESCE LENTO e si stanno verificando da anni casi di piccole realtà, nate a volte da intuizioni di qualche studente, con budget minimi o spesso inesistenti, ricche di tanta motivazione e voglia di fare, che sfruttando una buona idea e un virtuoso TAM TAM in rete, riescono a posizionarsi addirittura in Borsa nel giro di pochi anni.

Basta pensare al fenomeno facebook, per rendersi conto che non c'è limite alcuno quando l'idea è buona, quando il mercato è pronto ad accoglierla e si sanno usare gli strumenti adeguati.

Prima di tagliare il budget dedicato alla visibilità, è meglio valutare gli effetti a lungo termine di questa scelta e se possibile limitarsi a ridurlo, ottimizzando i canali di comunicazione, e magari rivolgersi a più consulenti specializzati, per confrontare le idee e decidere con consapevolezza verso quale strada indirizzare gli investimenti, anche se minimi.

Vogliamo sottolineare un punto fondamentale: la campagna DEVE FUNZIONARE e l'unico modo per garantire questo risultato è studiarla bene prima e monitorarla poi, in tempo reale, pronti a "raddrizzare il tiro" in qualsiasi momento, a correggere scelte e messaggi, fino a quando non si crea l'ambiente desiderato.

Ogni scelta di comunicazione che l'azienda porta avanti, deve essere parte integrante di un progetto, che è stato studiato a monte e coordinato, con le giuste parole e i giusti concetti, dove "giusto" è un aggettivo da mettere sempre e solo in relazione al target che si vuole informare.

Le lingue della comunicazione sono differenti, e spesso quella che l'azienda naturalmente parla è diversa dalla lingua che può far breccia nel potenziale cliente, OGGI.
Un bravo consulente è in grado di tradurre il messaggio.

Troppe volte si sottovaluta questo aspetto, ovvero non ci si domanda: è la lingua adeguata al mio pubblico ideale? 

Troppe volte si sceglie per i Sì o per i No riguardo a un investimento nella comunicazione sulla base del mero impegno economico, mentre oggi è sempre più consigliabile domandarsi COSA VOGLIO DIRE, A CHI VOGLIO DIRLO E COME DEVO DIRLO.

Per questo alcune campagne non danno risultati, e per questo si è instillato nella mente di molti la convinzione o il sospetto che la pubblicità sia un "di più" e se ne possa fare a meno.

Tagliare il budget pubblicitario significa, a questo punto, NON VOGLIO DIRE ALCUNCHÉ', NON VOGLIO PARLARE CON NESSUNO... e, come diceva Paul Watzlavick, anche questo è comunicare.







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